La reputazione è una forma avanzata di percezione. Esiste in ogni luogo ed è esistita dalla nascita della civiltà. Non è un fattore culturale ma ha un fondamento biologico. È un meccanismo insito nel nostro modo di percepire il mondo, guida e determina le nostre scelte. È inevitabile. E può essere misurata.
La rete è un territorio partecipativo dove chiunque può contribuire, tutti i segnali si sommano e si fondono creando una realtà spesso diversa da quella dei media tradizionali. I contenuti non hanno visibilità per un tempo limitato come nel caso della carta stampata ma sono persistenti. L’osservatorio permanente Top Manager Reputation nasce per cogliere questo melting pot multimediale ed identificare la reale percezione delle figure apicali e dell’impatto delle scelte strategiche delle aziende che guidano.
La base dati analizzata è costituita dai contenuti digitali rilevabili online. Contenuti di differenti tipologie e provenienti da una pluralità di fonti informative online riferibili all’Executive (articoli, video, immagini, social), vengono sottoposti ad un’analisi multilivello sulla base di un modello concettuale strutturato per cogliere tutti i differenti aspetti della reputazione del top manager. Ad ogni singolo contenuto viene assegnato un peso reputazionale sulla base di oltre 100 parametri quali sentiment, rilevanza, pertinenza, importanza della fonte. Tutti i risultati dell’analisi vengono sottoposti a rilettura consulenziale.
La reputazione online deriva dalla stratificazione delle informazioni più visibili ed è un fenomeno percettivo e cumulativo.
Un primo aspetto essenziale è considerare la reputazione come somma di una storia e non come espressione di un istante, che certamente la influenza ma non la caratterizza. In rete i contenuti hanno una vita molto più lunga rispetto agli altri canali di comunicazione, a causa della loro persistenza online e dell’indicizzazione sui motori di ricerca che li rende sempre attuali. Per questa ragione l’analisi non considera semplicemente la Reputazione Istantanea Ri(t) ma anche la reputazione storica Rs(t).
La reputazione istantanea R(i) è data da tutti i contenuti associati al Manager in un determinato periodo con una determinata intensità mentre la reputazione storica è data dai contenuti associati al Manager lungo tutto l’arco della sua vita digitale.
Un secondo aspetto fondamentale è considerare la differenza tra notorietà e reputazione. La notorietà non necessariamente veicola valori chiave premianti o distintivi per un Manager.
La reputazione in un istante t è data dalla contribuzione della Reputazione Storica Rs con la Reputazione Istantanea Ri. La reputazione in un istante t non è da confondersi però con l’Intensità reputazionale Ir della presenza di un soggetto ma deve essere valutata anche la Qualità Reputazionale Qr che viene espressa. La reputazione digitale quindi è un sistema dinamico complesso che implica la storicizzazione e la persistenza dell’immagine e non è riducibile al concetto di notorietà.
La metodologia porta alla definizione di uno score mensile da 0 a 100 con grado di precisione alla seconda cifra decimale. Ciascun Executive è soggetto ad un’analisi dei diversi parametri che rappresentano delle variabili fondamentali nella costruzione della reputazione di un personaggio pubblico sul web, come l’immagine percepita, la presenza digitale, il grado di evoluzione, i volumi e l’impatto reputazionale. Ad ogni caratteristica è assegnato un punteggio sulla base del volume e della qualità dei contenuti rilevati.